Fotografare Cagliari è quello che ho fatto nelle ultime settimane. Mi sono immerso tra le sue strade e ho scoperto che non e’ mai tardi per rinnovare opinioni, staccare il wifi e navigare a qualsiasi ora del giorno o della notte. Fotografare a Cagliari significa perdersi, immergersi tra le sue luci, che esplodono a contatto con il grigio-blu impetuoso della notte.
A volte ci si perde nell’incanto, cullati dai punti di fuga da cui l’occhio viene attratto inevitabilmente, come i canti delle sirene di Ulisse.
Lontano da Cagliari, tra le campagne del Medio Campidano, si scoprono altri scorci: colline pennellate di macchia mediterranea in cui si può a chiudere gli occhi e cercare la voce delle foglie, l’andatura del vento, lo scricchiolio del suo eco. Qua fotografare a novembre ha a che fare con il camminare per sentieri, senza caldo estivo. I colori si raffreddano come le temperature e l’aria bagnata di brina profuma di castagne e caminetti accesi.
Sopralluoghi e collaborazioni
Non ci sono state però solo passeggiate notturne ed escursioni fotografiche; ho conosciuto collaboratori e cominciato a stringere relazioni con professionisti del settore. Ad esempio Francesco, un video maker con cui ho lavorato al progetto per il centro estetico Total Beauty Age. Si è occupato lui della creazione del video analogo ai miei scatti sulla spazzolatura e il progetto è riuscito così bene che probabilmente si lavorerà nuovamente assieme. Questa stagione volge al termine e come tutte ha lasciato il suo sapore, le sue canzoni alla radio e le sue foto incorniciate. Quando ho aperto questo blog ho voluto lasciare spazio anche a questo, ai racconti per immagini delle esperienze che vivo. Ho condiviso con voi i più importanti, per congelare i ricordi degni di nota, in attesa dell’inverno.